A ONOR DEL VERO!

9-10 SETTEMBRE 2007

Lo so, è un pò tardi ma la verità viene sempre a galla! Il reato di cui ci siamo macchiati è il primo raid fuori confine da parte del Gruppo! Correva il mese di settembre del 2007 quando Samuele in preda ad una crisi motociclistica cerca un complice per il colpo che ha in mente. Davide ancora bendato alla mano sinistra è fuori gioco, Elia, da poco papà, ha altro per la testa...il Gruppo ancora non esisteva nemmeno, quindi a chi chiedere? Sembravo spacciato ma poi eccolo il colpo di genio: Stefano (al secolo Brex). Lo chiamo spiegandogli i rischi e i sacrifici, non sembra esserci nessun punto a favore nel mio racconto eppure lui risponde con un secco "sì". E allora si fa! Uno zaino per uno e un cuscino per il culo di Stefano, il viaggio potrebbe essere doloroso! Arrivano le 6 della mattina di sabato 9 settembre e mentre Dado festeggia la fine della sua serata balorda facendo colazione alla Pasticceria San Marco di Marotta, io e Stefano ci rechiamo nella stessa per fare colazione. Curiosa la situazione, l'abbigliamento già lascia intuire le differenze e cosa farà ciascuno nell'immediato futuro. Pastarelle, cappucci e poi A14 direzione Nord. Il viaggio comincia nel buio e nel freddo, non passa tanto prima che ci fermiamo per infilare le tute impermeabili, non sono felpate ma riparano dal vento, ed è già un gran sollievo. Pian piano il sole si alza fino a che non è a picco su di noi, le pause benzina si susseguono a cadenza oraria e ogni volta raccogliamo sempre più motociclisti.
La direzione è dunque quella giusta. Il paesaggio accompagna il nostro viaggio con scorci naturalistici cui non possiamo resistere, ci fermiamo per una foto e poi ancora in moto! Infine entriamo in terra straniera e ci lasciamo ammaliare subito da birra locale e wurstel!

L'impressione è devastante: un numero infinito di moto e di cromature sfrecciano avanti, dietro e affianco a noi, un parcheggio ininterrotto di moto costeggia la strada e ancora moto fin dove arriva lo sguardo. Solo questo basta per pensare che ne è valsa la pena. Poi si aggiungono bancarelle di ogni cosa e di ogni genere, personaggi folcloristici, addirittura Babbo natale su di una moto il cui clackson non fa bip-bip ma oh-oh-oh! Incredibile...poi arrivano i vigili del fuoco, la polizia, donne nude sedute dietro ai loro compagni, moto con verniciatura scamossciata...il paese dei balocchi per i motociclisti.
Ma in tutto questo caos c'è comunque una regola: il buon senso, non si sono visti nè sentiti racconti di incidenti o furti o risse, tutti vogliono solo divertirsi senza rovinare il divertimento altrui. E poi dicono che i motciclisti sono rozzi! Montiamo la tenda per dormire in un parco bordo pista e poi andiamo a cena, peccato però che ci addormentiamo e ci risvegliamo solo a mezzanotte. Oltre ad essere freddissimo non sappiamo nemmeno dove trovare qualcosa da mettere sotto i denti a quell'ora ma per fortuna i locali notturni creati per l'evento hanno nel loro indotto anche paninari e bar in cui bere qualcosa. E così il mestiere più vecchio del mondo "sfama" pure noi.
La domenica mattina inizia lo smontaggio dei campi, come tante formiche operaie ognuno ripiega la sua tenda e ricarica la sua moto e poi senza affanno tutti riprendono la via di casa, non c'è fretta, in fondo il rientro è ancora vacanza, in moto funziona così, il viaggio è forse la parte più entusiasmante e quindi senza correre tutti in strada ognuno per la sua meta. Ma prima facciamo un rapido raid tra le bancarelle del villaggio Harley. Il rientro è un film, dal casello in avanti sembra un sogno. Tre corsie piene di moto tanto avanti quanto dietro. Il fiume di moto in piena rallenta man mano la sua corsa riversando grappoli di moto ad ogni autogrill e ad ogni uscita, a Bologna siamo ancora abbastanza, a Marotta lasciamo una moto con targa Messina, in bocca al lupo! Per finire alla grande raggiungiamo alcune amiche al Ristorante Da Ciccio di Senigallia e ci facciamo una birretta.
Miao