GIORNATA DELLA MADONNA

MOTOBENEDIZIONE DI LORETO
6 gennaio 2013
testo scritto da Gatto Randagio
A parte il titolo che può sembrare blasfemo, anche quest’anno i Gatti Randagi non si fanno trovare impreparati e partecipano al motoraduno di Loreto, primo evento motociclistico dell’anno, in formazione minima. In poche parole vado da solo.
Ma non cedo alla sconforto, nel cielo il sole è a palla, la temperatura gradevole, parto.
Quando arrivo mi dicono che non c’è più neanche un buco. Per voi! Penso io, voi non sapete chi sono io! Gatton gattoni raggiungo la piazza e…toh!...un posticino per me c’è. Che classe! Mi guardo intorno e piazza della Basilica e la piazza antistante stracolme di moto e centauri.
Il rituale propiziatorio è sempre lo stesso da anni, si benedice la chiave alla fonte all’interno della Basilica, un po’ di casino fuori, e quando il Vescovo, dopo averci benedetto, ci dà il nulla osta…si scatena l’inferno.
Tutto qua, sembra poco ma è una vera boccata d’aria pura per gli stalloni d’acciaio che se ne sono rimasti chiusi in garage per tutto l’inverno.
Al prossimo anno.
Miao

DAVIDE^2 - CAVALCATA DE LA TRANSUMANZA

XXIV – IX - MMXII
CATRIA + NERONE
testo scritto da Gatto Randagio
Udite! Udite! Invitansi tutti li cavalieri de la scuderia dei Randagi, a lustrar i propri di acciaio cavalli, per la, in data odierna indetta, cavalcata de la transumanza. Debbansi governare mandrie di buoi e stalloni nello annuale rito della ricerca di verdi pascoli. Montino in sella ai loro destrieri e riuniscansi alla taverna detta duemila per strategia elaborare. Due soli gli impavidi presenti al prescelto sito. Davide del Bar Davide e Davide Gatto Randagio.
Il primo (Dadi), fiero della ricevuta convocazione, presentossi su un dalla bianca livrea destriero, un purosangue d’oltremanica di nome Speed Triple, e già di medaglia desideroso di fregiarsi il petto.
Il secondo (DADO), che già di tacche molte ornato avea il suo mantello, della fedeltà del suo amato destriero sicuro, presentossi in sella per la incipiente impresa a Bonnie Black, stallone nero figlio di britannici vecchi campioni.
Raccontan delle loro gesta le genti delle valli del monte catria fino a lo monte nerone, di una regale danza in cui lo spirito bianco viene inseguito dallo nero. E di flussi d’aria così forti che i due, si dice, potean levar i piedi dal suolo in brevi voli per erigere lo sguardo oltre il comune orizzonte e scovare il sentiero maestro. E di posti mistici si parla, di monasteri nascosti nella foresta, e di taverne per abbeverare i destrieri e ristorare lo spirito dei due cavalieri. E di castelli. E di grandi antenne che lanciano messaggi in cielo.
 
Viaggio epico! Tutto il resto è leggenda!
Miao