SGATTAIOLATA FURTIVA A GENGA

1° MAGGIO RANDAGIO
Ad insaputa del Gruppo il Direttivo decide di improvvisare per il 1° Maggio una uscita non ufficiale (d'ora in poi "sgattaiolata") per esplorare nuovi territori e preparare uscite future.
Alla partenza contiamo tre elementi, Davide ed Elisa su Bonneville Black e Samuele su 883R. Prima tappa del viaggio è il Grottino di Senigallia, località nota in tutto il mondo per la rinomata Sagra del Carciofo Nostrano, qui Samuele raddoppia il suo equipaggio caricando a bordo Sonia.

Esauriti tutti i posti a sedere, non essendo omologati per viaggiatori "in piedi" decidiamo finalmente di iniziare la Sgattaiolata puntando Ostra per affrontare il primo pasto della giornata: la prima colazione. Con grande meraviglia ci accorgiamo che Ostra prende sul serio la festa dei lavoratori, infatti è tutto chiuso tranne il nostro stomaco che deluso diventa una voraggine e ci stimola a proseguire verso la bassa di Ripe dove per fortuna incrociamo un bar aperto e sfoghiamo la nostra voracità addentando bomboloni e paste salate come Pittbull appesi a gomme di automobili. Poi beviamo un succo e un caffè e partiamo con qualche chilo in più come zavorra.
Maciniamo decine di kilometri e raggiungiamo con facilità i tornanti di Arcevia e ci arrampichiamo fino al centro città dove proviamo a rifiatare un secondo per decidere la strada da prendere ma subito una Vigilessa (probabilmente stressata perchè è l'unica a lavorare) ci abbaia contro e ci spinge come il pastore fa con il suo gregge verso l'unica strada che vuole che prendiamo, fuori dalle balle.
A questo punto optiamo per le famose "Terrazze" ma troviamo una specie di campeggio sovraffollato di gente e decidiamo di sgommare.Abbandoniamo dunque Arcevia e ci infiliamo dopo poche curve nel Parco del Daino per sbucare dopo qualche decina di kilometri a Genga dove troviamo aperto il Ristorante La Locanda del Papa. In questa suggestiva location decidiamo di pranzare, la sala da pranzo è confortevole e molto rustica, siamo in un angolo praticamente scavato nella roccia. Il locandiere è gentile e il pranzo ottimo. Lasciamo pure la mancia!

Giusto il tempo di riinfilare il casco e partiamo per Sassoferrato fino a raggiungere un parco a tema preistorico in cui oziare per una oretta. Qui incontriamo Diego, uno dei frequentatori dei Bagni 14. Una bevuta e di nuovo su strada, il cielo si incupisce e ci motiva a raggiungere casa.

Sulla strada del ritorno ci fermiamo in un bar a San Lorenzo in Campo dove tentiamo la sorte con un il gratta e vinci ma invano.
Asfalto, rotatorie, qualche goccia d'acqua, pausa volante a Castelvecchio ed infine casa.