GATTESIMO PELO KILLER E BROTHER

9 novembre 2008 - STALLONE VAL PIANA, FONTE AVELLANA, FRONTONE
Il cielo è clemente con noi Randagi e ci regala ancora una volta un timido raggio di sole. Però è freddo. Poco importa. Rispondono all’invito in pochi, ma buoni! Insomma quelli che contano!
Ci dispiacciamo solo per l’assenza di Samu e Sonia. Il primo, fondatore storico del gruppo e ancora a punteggio pieno di presenze. La sua assenza, giustificata da improrogabili motivi domestici, mi permette di raggiungerlo. La seconda, sua fedele compagna, ci nega il piacere della sua allegria.
Ci presentiamo, come da rituale ormai consacrato, alla Pasticceria 2000 di Marotta non ancora colazionati.
Il pretesto per rinunciare alle amorose carezze del caldo lettuccio ce lo offrono Pelo, al secolo Riccardo Pelonghini, ed il Brother, alias Mattia Fossi.Pelo accompagnato per l’occasione dalla sua nuova amicizia. Una tremenda e potentissima Husqvarna SM 610. Tutta nera. Un mostro a due ruote, che non avrebbe sfigurato nemmeno al fianco dei leggendari mostri dell’Inferno Dantesco.
Il Brother cavalca invece un più docile ed elegante cavallo, una Honda SH300. Pieno di comfort, vani portaoggetti, ma soprattutto munito di un enorme parabrezza. L’unica cosa che il resto del gruppo composto da feroci e convinti motociclisti, amanti delle marce, gli invidia.
E’ il loro gattesimo del fuoco alle armi. In loro onore si organizza forse l’ultimo Raid del 2008.
In formazione quasi perfetta raggiungiamo in un attimo (manco tanto!), tra curve, tornanti e salite da affrontare in prima, lo Stallone Val Piana. Sosta al sole e tutti appiccicati ai motori per riscaldarci un po’.
Poi, proseguendo per lo splendido stradone sbrecciato tiriamo fino a Chiaserna, attraversando un bosco da fiaba. Strada stretta che si snoda tra alberi secolari, tutta ricoperta dei colori rossi dell’autunno. Un tappeto di foglie. Scivolose mi dicono i miei aMici. A me non pareva. A ricordarci che la natura qui è quasi incontaminata una mandria di Cavalli Randagi che si agitano al nostro passaggio. L’unico momento in cui forse il gruppo non avverte il freddo. Sarà la stretta di culo?
Sosta caffè a Chiaserna e ad abbeverare anche i cavalli d’acciaio.
Per l’occasione il primo cittadino ci fa trovare l’intera fanfara, schierata in perfetta formazione, ad intonare le note dell’Inno Nazionale. Spegnere i motori è d’obbligo! La gente ci guarda diffidente. Peggio per loro! Stiamo meglio noi.
Puntando Fonte Avellana la carovana si trova a percorrere una dei tratti stradali più suggestivi mai affrontati. Troviamo anche una grotta. E non ce la lasciamo scappare.
Fonte Avellana è ormai alle porte. Visita rapida, giusto il tempo di catturare qualche immagine e di respirare l’aria mistica del posto.Tanto movimento ci mette fame. Elia, per gli aMici Cane Morto, ci suggerisce via etere una taverna in quei di Frontone. Mandiamo Elisa in avanscoperta affidando alle sue arti ammaliatrici, tipicamente femminili, la nostra sorte. Se torna a mani vuote mangiamo lei, pensiamo. A tavola ci viene servito un trionfo di carni locali. Maiale, sua maestà, e agnello, suo nobile amico. Ordiniamo per ben due volte le stesse pietanze. Mi sa che non hanno capito che ce piace magnà.Il viaggio di ritorno si trasforma in una corsa contro il tempo. Pelo deve lavorare e Luca è richiamato dai doveri coniugali. Il resto è leggenda!